Cascina BERTOLINE in comune di Ossago Lodigiano.
E’ questa una terra antica, segnata dal passaggio attorno al 11° secolo D.C. di una strada romana secondaria, che collegava l’antico borgo San Martino in Strada (da cui passava l’importante via Cremonese) con Somaglia (l’antica Roncaglia) sul Po.
Attorno al IX secolo queste terre appartenevano all’Abbazia Benedettina di San Pietro in Lodi Vecchio, derivate da antiche donazioni Longobarde. Lo sprono degli antichi monaci, secondo le regole che professavano, portò le popolazioni locali alla coltivazione di queste campagne, strappandole all’incolto e alla palude.
Attorno al 1300 i feudatari di Ossago, i Capitenei di Merlino, stimolarono ulteriormente il lavoro della campagna, soprattutto per elevare la rendita dei propri possedimenti.
Tra i vari cascinali che si andavano erigendo dalla seconda metà del XV secolo probabilmente si intersecano le origini anche di questa cascina. Cascina, sicuramente relativa alla prima metà del XVI secolo. Presumibilmente eretta dai Conti Bertoglio, feudatari della vicina Secugnago e proprietari di vaste campagne.
Durante il 1600 fu proprietà dei Canonici Regolari Lateranensi di S. Romano, in Lodi, forse ottenuta da ricche donazioni.
Nel 1772 soppresso l’ordine religioso dei Canonici in seguito alle cosiddette “soppressioni Giuseppiniane"(imperatore Giuseppe II° d’Austria) la proprietà passava al demanio e quindi comperata da Lorenzo Baggi, la cui famiglia era di nobili origini.
Nel 1866, come attestato dal cartiglio dipinto presso il portone d’entrata Vincenzo Baggi ristrutturava l’intero cascinale, rendendolo “più moderno” e confacente alle nuove esigenze dell’agricoltura…
Pochi anni dopo la conduzione passava ai fratelli Cornalba già agricoltori di San Martino in Strada, che poco dopo ne rilevarono anche la proprietà. Successivamente ai primi del novecento la proprietà passava alla famiglia Ferrari di Lodi che la condussero con l’ausilio di un agente di loro fiducia. Alla metà del 1900 la cascina era condotta dai Ferrari e poi dal 1964 ceduta in affitto ai fratelli Dolfini provenienti da Spino d’Adda. Successivamente nel 1982 i fratelli Dolfini ne rilevavano anche la proprietà.